L’anno scorso, all’incirca dopo il Thanksgiving, avevo iniziato a vedere pubblicizzato da tutte le parti the ELF on the SHELF ma non mi ci ero soffermata più di tanto pensando che fosse il regalo trend della stagione.
Questo autunno, poco prima di partire per l’Italia, ho ricominciato a vedere libro e pupazzo in qualsiasi negozio per bambini, in svariate librerie e su internet. Da brava shopaholic, la cosa mi ha incuriosita quindi mi sono documentata. E ho scoperto che la storia dell’elfo sullo scaffale risale ad una tradizione famigliare nata anni fa a casa dell’autrice del libro. E’ una tradizione bellissima, con un messaggio positivo per i bambini in cui l’elfo diventa un amico da aspettare ogni anno a casa propria.
L’elfo compare a casa dei bimbi a dicembre, mandato da Babbo Natale a sorvegliare il loro comportamento in modo da sapere chi si è comportato bene e chi no, a chi portare i regali e a chi no. “The elf is watching you – l’elfo ti/vi sta guardando” è la frase magica che serve ad interrompere i capricci, sedare le liti, comportarsi bene, ubbidire, fare il bagno e lavarsi i denti al momento giusto, senza farsi pregare o inseguire….pena: nessun regalo di Natale sotto l’albero. Garantisco che il trick funziona!
Tutte le sere, quando i bimbi sono andati a dormire, l’elfo vola al Polo Nord per riferire l’andamento della giornata a Babbo Natale e poi torna a casa prima che sorga il sole, scegliendo uno “scaffale” diverso su cui poggiarsi. La mattina, quando si svegliano, i bimbi hanno il compito di cercare la nuova location dell’elfo.
La regola dice “guardare ma non toccare”: i bimbi possono parlare all’elfo, riferire a lui (o a lei, perché c’è anche la versione per bimbe) cosa vorrebbero per Natale ma non possono toccarlo altrimenti rischierebbe di perdere il suo tocco magico.
L’elfo diventa così un amico silenzioso dal sorriso sbarazzino che osserva e partecipa alla vita di tutti i giorni dei bimbi. Rimane in circolazione fino alla notte di Natale, quando il suo compito si esaurisce e può finalmente tornare al Polo Nord a riposare.
Ogni amico ha un nome e così pure l’elfo non può fare eccezione: la prima volta che lo si porta a casa, bisogna subito pensare a come chiamarlo (il nome può essere maschile o femminile a seconda del sesso scelto) e lo si può poi registrare sul sito.
Noi abbiamo chiamato la nostra elfa ELFIE. Fantasia è il nostro secondo nome, non lo sapevate?!
BBbig tutte le mattina si precipita in salotto per cercare il nuovo spot di Elfie e non si ferma finché non l’ha trovata. Ore 7 del mattino, marito ed io non abbiamo neanche il tempo di sbadigliare, che ci troviamo lei davanti in trepidante attesa “mammappppapaaaaaaaa andiamo a cercare Elfie!!”. Dopo averla trovata, si siede davanti a lei e inizia a declamare la lista di regali che vorrebbe. Conclude il suo discorso dicendole “Elfie io sono brava e quindi adesso sei brava tu e portami i regali, pleeeeeease”.
E visto che Elfie è ormai diventata un membro della famiglia, abbiamo deciso di tenerla con noi un po’ più a lungo, rimandando le sue ferie di qualche settimana. A fine gennaio sarà il compleanno di BBsmall e Elfie sarà nuovamente protagonista con:
All’interno della confezione c’è il libro in cui si racconta la storia di come gli elfi festeggino i compleanno al Polo Nord: una tradizione che risale ad un passato lontano. Grazie ad un permesso speciale dato da Babbo Natale ad ognuno di loro, gli Elfi possono condividere questa tradizione con i bimbi che li hanno adottati ed insegnare loro a festeggiare nello stesso modo.
Oltre al libro, ci sono anche gli indumenti per vestire l’elfo a festa, ça va sans dire…
Sul sito, invece, si trovano tanti consigli e suggerimenti per preparare il perfetto Elf-birthday-party…. e noi prenderemo spunto di sicuro!
__________________________________________________________________________
Se gli elfi e le loro tradizioni vi appassionano, leggete sul blog di Alessia la storia dei Lutin de Noël